Descrizione: l CEAS Il Cielo di Indra, dal 2014 al 2017, ha partecipato attivamente all’iniziativa E…state nei Parchi e nelle Aree Protette. Promossa per la prima volta nel 2011 dal Ministero dell’Ambiente con il coinvolgimento della Regione Basilicata, dei parchi lucani e dei centri di educazione ambientale della Redus Basilicata, si è consolidata negli anni diffondendo in maniera capillare tra i più giovani la cultura ambientale. L’obiettivo è, infatti, promuovere la scoperta del patrimonio naturale avvicinando concretamente alle buone pratiche di rispetto e valorizzazione del territorio.
Anno: 2014/2017
Luogo: Belvedere Tumbarino, Torrente Peschiera, Malboschetto
2014
Nel 2014 il progetto ha allargato l’orizzonte della fruibilità a tutto il sistema regionale delle AREE PROTETTE, popolando quindi con l’animazione territoriale un’area più vasta per accrescere in maniera consapevole l’uso e la gestione delle nostre risorse naturali.
In quella occasione il CEAS Il Cielo di Indra ha proposto tre attività, in tre diverse date:
– una passeggiata al Belvedere Tumbarino (S. Costantino Albanese), con osservazione astronomica e momento di narrazione;
– un’escursione giornaliera lungo il Torrente Peschiera (S. Severino Lucano) con visita all’allestimento sensoriale L’officina dei sensi e laboratorio;
– un’escursione giornaliera a Malboschetto (Latronico) con laboratorio artistico dedicato a Bruno Munari




























2015
Per l’edizione 2015, anno dell’EXPO e della collaborazione con il progetto “Sulle vie dell’acqua – Basilicata terra di Mefite” del Dipartimento Agricoltura, è stato individuando un tema ben preciso l’ACQUA, declinato nei sui svariati aspetti.
Anche in questo caso la proposta del CEAS Il Cielo di Indra si è sviluppo nell’arco di tre giornate.
– Primo giorno – Escursione con laboratorio di narrazione rivolta ad appassionati di cammino e fotografia lungo il sentiero natura “Noi come l’acqua”
– Secondo giorno – Escursione con laboratorio di narrazione lungo il sentiero Agromonte Magnano-Recinto del capriolo
– Terzo giorno – Passeggiata con laboratorio ed esposizione temporanea all’aperto.
Con il supporto della fotografia, delle parole e in generale dell’arte, abbiamo provato a raccontare l’acqua nell’esperienza quotidiana, a ricercarla nel flusso dei ricordi, a scovarla anche laddove sembra non esserci. Tre giornate di attività, diverse, ma legate fra loro, in cui l’acqua ha fatto da filo conduttore in quanto elemento che unisce e crea relazioni. Abbiamo voluto ispirarci all’eterno scorrere dell’acqua, alla sua caratteristica di essere presente ovunque, al suo fluire, legando metaforicamente questi aspetti alle relazioni, al tempo e alla narrazione, che, proprio come l’acqua, è passata da un gruppo all’altro arricchendosi di parole e di storie. Lavorando con immagini, dalle quali abbiamo tirato fuori e isolato, per un gioco di associazioni, dei segni, ai quali, nel terzo incontro, sono andate ad aggiungersi figure, forme e parole, abbiamo provato a stabilire un contatto tra persone di età e provenienze diverse e a riconoscere la presenza dell’acqua in ogni cosa.
Il lavoro si è concluso con una esposizione temporanea, all’aperto, in un luogo pubblico e di passaggio dove tutti coloro che hanno preso parte alle attività si sono incontrati e hanno incrociato passanti incuriositi dalle immagini, dai disegni e dalle parole, dove si è parlato di acqua e ci si è confrontati sulle esperienze.
















2016
Il filo conduttore per l’edizione 2016 è stato il PAESAGGIO, componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità naturale, culturale, ambientale e socio-economico e fondamento di identità locale.
Il CEAS Il Cielo di Indra ha proposto un laboratorio sul paesaggio ispirato al progetto “Il Cielo incontra la Luna”, realizzato in collaborazione con il CEAS La Luna al guinzaglio. Il laboratorio nasce dall’idea di voler creare legami e relazioni fra paesaggi diversi, luoghi, persone, esperienze, creando uno scambio, mettendo in comunicazione il paesaggio naturale con quello urbano e riprendendo un progetto sostenuto dal programma Epos e dalla Redus, realizzato dai CEAS Il Cielo di Indra e La luna al guinzaglio, intitolato “Il cielo incontra la luna”.
Alcuni gruppi di bambini, nel Pollino come a Potenza, hanno esplorato l’ambiente utilizzando degli strumenti didattici e artistici contenuti in alcune valigette messe a disposizione dagli operatori dei CEAS. I partecipanti, a fine laboratorio, hanno usato una cartolina per scambiarsi impressioni ed emozioni.
I gruppi dei partecipanti, negli stessi giorni, hanno usato quindi gli stessi strumenti in posti diversi (area Pollino e città di Potenza) e sono entrati in relazione prima con i paesaggi esplorati e successivamente fra loro, condividendo le opere/cartoline artistiche frutto delle esplorazioni. In questo modo il paesaggio è diventato fonte di ispirazione e di scambio e, grazie all’arte e al linguaggio postale (la cartolina), motore di relazioni. Al termine delle esplorazioni, infatti, gli “esploratori”, grazie all’aiuto degli operatori dei due CEAS, hanno spedito le cartoline e attraverso di esse condiviso le loro visioni di paesaggio.
Il laboratorio ha voluto sottolineare l’importanza delle relazioni, della condivisione e del lavoro di rete, principi che hanno ispirato i due CEAS a lavorare insieme alla realizzazione del progetto “Il Cielo incontra la Luna”.



























2017
In occasione della partecipazione della Regione Basilicata all’ Esposizione Internazionale “Expo Astana” sul tema del Future Energy, l’edizione 2017 ha avuto come filo conduttore l’ENERGIA.
Il CEAS Il Cielo di Indra ha programmato e realizzato “La citta del cielo” per affrontare, con i bambini, il tema della casa e dell’abitare in relazione alla questione energetica e riflettere con bambini e adulti sul concetto di sostenibilità abitativa.
Ispirati dall’igloo di Mario Merz, abbiamo costruito una struttura di cartone, materiale leggero, facilmente trasportabile e montabile; uno spazio temporaneo che ha rievocato la capanna, quel riparo che ciascuno di noi, nei suoi giochi, ha costruito da piccolo. Uno spazio creato principalmente per i bambini ma rivolto all’intera comunità. Il tutto si è svolto nell’arco di una giornata. La mattina abbiamo montato l’igloo insieme a un gruppo bambini (circa 30), mentre nel pomeriggio abbiamo allestito al suo interno una mostra temporanea per comunicare e raccontare una “città del cielo” (il nome rimanda all’antica città costruita in Nuovo Messico dagli Indiani Acoma, in base ai principi dei moderni sistemi passivi) fatta di case ecologiche, costruite secondo criteri che consentono l’ottimizzazione energetica. L’igloo è stato dotato di un piccolo pannello solare in grado di accumulare l’energia solare durante il giorno che poi è servita ad illuminarlo la sera. La piccola mostra temporanea “città del cielo” allestita all’interno era fatta di immagini di case costruite in passato tenendo conto del mondo naturale, delle risorse disponibili, del clima (come ad esempio i Sassi di Matera). Vicino a ogni tipologia di costruzione erano riportate le notizie del luogo dove la casa è stata costruita, del clima, dei materiali usati, ecc.
Il nostro igloo è stato arredato quindi con immagini e parole per comunicare i concetti legati al tema del risparmio energetico e della casa passiva. Al suo interno niente oggetti, niente mobili o strutture ingombranti, ma solo un tappeto di foglie che allude a un tavolo (simbolo per Mario Merz dell’incontro fra persone ed elemento unificante, struttura mobile intorno alla quale sedersi per comunicare ed ascoltare).
L’igloo è stato progettato e costruito in modo da poter ospitare un numero contenuto di persone ogni volta (circa 10), persone che sono entrate, hanno ascoltato, hanno visitato la mostra e a loro volta si sono fatti portatori di un messaggio di sostenibilità.



























