Descrizione: Nel periodo marzo 2015/marzo 2016 il Ceas Il Cielo di Indra ha svolto un progetto sperimentale di orticoltura presso il Centro di Riabilitazione Alcologica “L. Viola” di Chiaromonte e, contemporaneamente, presso il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare “G. Gioia”. Lo spazio individuato per la sperimentazione del progetto di orticoltura ha entusiasmato immediatamente il gruppo degli operatori, e, nel corso dei mesi, anche le persone che hanno preso parte alle attività. Spesso quello spazio è stato da loro definito “angolo di paradiso” e “di pace”. Un vecchio orto non coltivato da anni, con tanti alberi da frutto, prossimo all’area ospedaliera ma, allo stesso tempo, isolato acusticamente; un luogo dove si ha l’impressione di allontanarsi, uscire fuori dagli spazi quotidiani, pur essendo a due passi, dove si può trovare quella quiete propria delle aree verdi e da cui si può godere di un bellissimo paesaggio. Il terreno, che non veniva lavorato da molto tempo, era pieno di pietre, ciò avrebbe reso difficile la coltivazione di piante. Questo aspetto non ci ha spaventato, abbiamo accettato la sfida scegliendo di coltivare le piante nel modo più naturale possibile, utilizzando concimi organici, tenendo sempre presente che il nostro obiettivo non era quello di fare un orto per produrre grande quantità di ortaggi, ma prima di tutto per ricavarne benessere fisico e psicologico. E così è stato. La presenza di tante pietre non è stata poi così negativa, anzi, le abbiamo raccolte e messe da parte per usarle nell’orto stesso, per delimitare i solchi e separare le coltivazioni, così da raggiungere anche un buon risultato estetico oltre che pratico. Dalla primavera 2015 fino alla fine del progetto sono state molte le attività che si sono susseguite. Abbiamo iniziato dal confronto sull’idea di orto e dalla progettazione dello spazio. A seguire: pulizia e lavorazione del terreno (fatta a mano, a più riprese nel corso dei mesi), semina e messa a dimora di diversi ortaggi estivi (pomodori, peperoni, peperoncino, fagioli, ceci, zucchini, lattuga, meloni), semina e messa a dimora di ortaggi autunnali (rapa, carote, finocchi, cicoria, broccoli, indivia, ravanelli, cavolfiore, cipolla, borraggine), di piante aromatiche (timo, salvia, prezzemolo, sedano, menta, basilico, rosmarino, coriandolo), piante officinali (calendula, echinacea, lavanda), piante da fiore estive e autunnali: petunia, calancola, rosa, begonia, crisantemo, piante ornamentali: agave e yucca; concimazione, irrigazione, preparazione di macerati naturali contro i parassiti delle piante, diserbo ecologico a mano, raccolta ortaggi e frutti, potatura degli alberi. E soprattutto lettura ad alta voce nell’orto, uno dei momenti più attesi e più richiesti. Durante le giornate di pioggia, quando non è stato possibile scendere in orto, abbiamo svolto attività laboratoriali al chiuso: approfondimento sui semi e sui vari tipi di terreno, predisposizione di etichette per le piante, creazione di composizioni di piante grasse attraverso il riutilizzo di cassette di frutta, ecc. Nel periodo ottobre/gennaio abbiamo continuato a curare l’orto, a seminare, mettere a dimora e raccogliere ortaggi autunnali (rape, cavoli, cavolfiori, cavolorapa, sedano a coste, broccoli, bietola, finocchi, scarola, valerianella, rucola, fave ecc.); abbiamo sistemato la staccionata presente nell’orto e costruito nidi per gli uccelli per il periodo invernale; abbiamo raccolto e portato al frantoio le olive, per ricavarne un ottimo olio denominato dagli stessi ospiti CRAOil di cui ciascuno ha ricevuto una bottiglia (questa attività è risultata particolarmente gratificante e piacevole per tutti coloro che vi hanno preso parte); subito dopo la raccolta, abbiamo potato gli alberi di ulivo e abbiamo continuato con la pulizia del terreno e delle piante. Nel periodo pre-natalizio abbiamo lavorato soprattutto all’interno avendo come obiettivo la realizzazione di alcuni manufatti da far confluire nel mercatino di Natale: il “taccuino dell’orto”, nidi per uccelli, vasi di terracotta con stelle di Natale decorati a mano e rifiniti con bordure all’uncinetto, bustine con semi da regalare e portacandele. Dopo le feste, invece, abbiamo realizzato attività di cosmesi naturale e realizzato un giardino pensile con le bottiglie di plastica riciclate; un modo per continuare a curare le piante anche d’inverno e anche all’interno. Gli ultimi incontri li abbiamo dedicati alla biodiversità. Per chiudere, la visione di un film documentario che racconta varie esperienze di orto in Italia e, infine, un momento di confronto alla presenza, oltre che degli ospiti del centro, di alcuni studenti in visita al CRA per uno stage formativo nell’ambito del progetto alternanza scuola/lavoro Rispetto delle regole, responsabilità, costanza, fiduciosa attesa, fiducia in se stessi e nelle proprie capacità sono alcuni degli aspetti che si osservano in un progetto di ortoterapia e sono gli stessi che abbiamo avuto modo di osservare nelle persone che hanno preso parte al percorso terapeutico. I benefici positivi derivanti dalla cura delle piante erano chiari già da subito e si sono rivelati tali anche nel corso dei mesi, fino alla fase finale del progetto.
Anno: 2015/2016
Flototerapia
Ortoterapia