Dal 2 al 5 luglio 2018 si sono svolti gli incontri e i sopralluoghi per verificare e finalizzare il lavoro del duo artistico Lucy + Jorge Orta nell’ambito del progetto “Ka art – Per una cartografia corale della Basilicata”, co-prodotto dal project leader ArtePollino in collaborazione con la Fondazione Matera – Basilicata 2019. Presenti, durante i sopralluoghi, Jorge Orta e la curatrice artistica del progetto Katia Anguelova, oltre ai soci dell’associazione ArtePollino.
Il progetto Ka art si propone di attivare un’ampia partecipazione sociale attraverso l’assoluta semplicità dell’atto del camminare, in una lenta, corale, immersione tra elementi naturali e umani che mettono in collegamento il Parco Nazionale del Pollino, contesto in cui opera l’associazione ArtePollino, e Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
Tante le riflessioni, a seguito delle numerose suggestioni ricevute dall’artista durante le giornate trascorse in Basilicata, delle visite ai diversi ambienti e degli incontri. Una delle giornate è stata interamente dedicata al Pollino, ai piccoli paesi interni, agli ambienti naturali e alle opere realizzate con il progetto “ArtePollino – Un Altro Sud”.
Il 4 luglio, invece, il gruppo di lavoro si è spostato a Matera. Qui le piazze e i vicinati hanno attirato l’attenzione dell’artista, che è rimasto fortemente colpito dalla città. Di grande stimolo per il lavoro – un work in progress – sono stati gli incontri con il gruppo dell’Open Design School e con la Fondazione Matera – Basilicata 2019.
Il lavoro di Lucy e Jorge Orta è prezioso, delicato, mai invadente e ha la capacità di affrontare tematiche importanti, emergenze sociali, ambientali e umanitarie contemporanee, come le questioni legate al clima, alla perdita di biodiversità, ai diritti umani, alla mobilità. La loro sensibilità li pone in piena sintonia con i valori e i temi presenti nel dossier della Capitale Europea della Cultura 2019.
Il lavoro dello studio Orta si concretizzerà in una performance che, come racconta lo stesso Jorge Orta, rappresenterà un’opera d’arte contemporanea relazionale attraverso il cibo. La performance, che si svolgerà nel 2019, metterà insieme differenti elementi della comunità attraverso una dimensione quotidiana, appunto il cibo, che a poco a poco svelerà gli elementi costitutivi dell’opera di arte contemporanea.